La medaglia d’oro alla Brigata Ebraica
Angela Polacco Lazar è con Cecilia Nizza.
« Una medaglia d’oro che porta luce e verità su una pagina di storia sconosciuta a molti »
La medaglia d’oro al valor militare alla Brigata ebraica, conferita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata consegnata e appuntata questa mattina sul loro stendardo dal nostro ambasciatore Gigio Benedetti. A un anno dall’approvazione unanime in Parlamento della mia proposta di legge, l’Italia ha così onorato l’impegno dei volontari che contribuirono a liberare l’Italia e l’Europa dal nazifascismo. Io sono alla Camera dei Deputati, ma chi ha partecipato alla cerimonia racconta dei reduci commossi per questo tributo della Repubblica italiana al loro coraggio e al loro amore per la libertà.
Con grande emozione abbiamo assistito alla consegna da parte dell’Ambasciatore d’Italia in Israele, S.E. Gianluigi Benedetti, della Medaglia d’oro al valor militare alla Brigata Ebraica nella cerimonia che si è svolta al Bet Hagdudim (Museo dei Battaglioni) di Avihayil, vicino a Natanya. La Medaglia d’oro al Valor Militare e’ stata conferita dal Presidente Sergio Mattarella e consegnata al Generale dei Carristi-7 Brigata, Guy Hasson.
Molto commovente è stato l’incontro con due veterani della Brigata, Asher Dishon e Gideon Gilboa.
La Brigata Ebraica, come unità autonoma inquadrata nell’VIII Armata del Generale Montgomery, nacque nel settembre 1944 per volontà di Winston Churchill che dichiarò « mi è sembrato opportuno che un’unità formata esclusivamente da soldati di questo popolo, che così indescrivibili tormenti ha subito per colpa dei nazisti fosse presente come formazione a se stante”.
Era un riconoscimento dovuto alla partecipazione di oltre un milione di ebrei, sin dall’inizio della guerra contro il nazifascismo, arruolati negli eserciti alleati e combattenti su tutti i fronti.
Dalla sola Palestina mandataria partirono circa 35 mila volontari (italiani, polacchi, ucraini, ecc.) più 15 mila membri del Jewish Settlement Police, un’unità della polizia ebraico-palestinese, incaricata di proteggere gli insediamenti rurali ebraici dagli attacchi arabi. Questo mentre il Gran Mufti di Gerusalemme, che dal 1941 risiedeva a Berlino, ospite di Adolf Hitler, organizzava una unità Waffen SS bosniaca, responsabile dell’omicidio di ebrei e serbi, e progettava di applicare la soluzione finale agli ebrei di Palestina, se Rommel e i suoi alleati avessero sfondato a El Alamein.
Un riconoscimento quello del Parlamento italiano, avvenuto con legge del 18 luglio 2017, grazie all’impegno dell’On. Lia Quartapelle, al valore di quei soldati che con abnegazione e anche con sacrificio della vita, combatterono per la liberazione dell’Italia, ma anche una risposta e un monito a quanti da alcuni anni contestano la presenza delle insegne della Brigata nei cortei del 25 aprile.