Gaza: la situazione
Commento di Roberto Della Rocca
Nel recente passato ho ripetutamente scritto su quello che succede nella striscia di Gaza, andate a cercare i miei lunghi post nella precedente crisi .
Come i miei lettori sanno, sono una persona di sinistra che non si vergogna di essere democratico e pacifista (due stati per due popoli e’ la soluzione, l’unica).
Sulla striscia si sentono tonnellate di cazzate, disinformazione pura, degna del fu Minculpop. Tale disinformazione, magistralmente divulgata dai terroristi di Hamas e dai loro padrini (Iran specialmente) alimenta le batterie delle masse di debosciati gia’ antisemiti che cercano qualcosa per camuffarsi meglio.
La realta’ e’, in poche parole, che piu’ di due milioni di abitanti della striscia sono ostaggi di poche migliaia di terroristi che tutto gli interessa tranne il walfare degli Azati. Hamas non riconosce, de jure e de facto, il diritto all’esistenza di Israele, e il suo scopo e’ distruggere “l’entita’ sionista”.
Nonostante cio’ Israele e’ quella che passa, ogni giorno, centinaia di tonnellate di merci attraverso i valichi.
Israele e non Egitto, che ha anche lui un confine con la striscia, ma non muove un dito, El sisi odia Hamas perche’ fanno parte del fronte dei “Fratelli musulmani” acerrimi nemici .
Questo trasporto di merci si compie ogni giorno, anche mentre Israele viene bombardata, come oggi. Hamas vive del fatto che c’e’ crisi umanitaria, ci lucra sopra, rimpinguando le tasche dei suoi leader e dei suoi militanti, tassando e gestendo direttamente, senza pieta’, gli aiuti umanitari. Senza di essa verrebbe cancellato.
A Gaza non ci sono diritti umani, non c’e’ rispetto, non c’e’ niente, manifestazioni contro Hamas vengono affogate nel sangue, non esistono tribunali e le esecuzioni sommarie sono all’ordine del giorno, vuoi far sparire qualcuno? Basta dire che e’ una spia di Israele. Arrigoni docet.
Le poche migliaia che vanno da un anno a dimostrare, violentemente (ieri hanno sparato dalla folla su soldati israeliani), sul confine con Israele sono dei disperati, in minoranza dopo lavaggio del cervello, in maggioranza pagati da Hamas per protestare, soldi che servono per sopravvivere. I fomentatori, stanno dietro e si nascondono tra i civili.
I razzi, da ieri mattina piu’ di 450, che vengono mandati verso Israele, colpirebbero al 99.9% civili israeliani.
Vengono puntati apposta su citta’ come Ashkelon, Ashdod, e oggi anche la mia, Rehovot, apposta perche’, statisticamente parlando, e’ piu’ facile centrare una casa. Ho scritto colpirebbero perche per fortuna vengono intercettati dalle armi di difesa, invenzione israeliana, Iron Dome. Intercettati, ma non tutti, purtroppo, c’e’ gia un morto ad Ashkelon e svariati feriti gravi.
Chi pensa che Israele non possa risolvere questo conflitto in 10 minuti sbaglia, cosa pensate, che non sappiamo dove si nascondono i “coraggiosi” terroristi di Hamas? Guardate la foto, da dove lanciano i razzi Kassam? Da dentro le case, o le scuole,o gli ospedali, come hanno fatto sempre. Se non fosse per le perdite umane civili, Israele raderebbe al suolo in un secondo il comando generale di Hamas e della Jiad Islamica ma essendo sotto l’ospedale di Gaza City non lo fa.
E’ chiaro che bisogna arrivare ad un accordo di pace con l’autorita’ palestinese, autorita’ che non e’ responsabile di Gaza ma solo della Giudea e Samaria. Sono molto dubbioso sulle possibilita’, non con questo governo Israeliano di destra, non con un leader palestinese anziano, malato, debole e corrotto.
Con altri partner sia la’ che qua’ si potrebbe, forse, fare e dopo, solo dopo, occuparsi di Gaza, mandando via, con le buone o con le cattive, i terroristi islamici.
Il problema Gaza esiste da molti anni, Israele lo ha molto amplificato scappando senza accordo con la A.P. , sotto il governo Sharon, e regalando la striscia agli islamici, monito che la pace non si fa unilateralmente, mai.
Solo per precisare, per chi per sbaglio ancora non lo sa: Israele se ne e’ andata dalla striscia nel 2005, 14 anni fa, da tutta la striscia, fino all’ultimo centimetro quadrato, lasciando la’ infrastrutture poi distrutte, stupidamente, dalla foga islamica. Non ci sono rivendicazioni territoriali sulla striscia, punto! Hamas avrebbe potuto, con i miliardi di euro arrivati dai paesi arabi e dagli aiuti internazionali, investire in infrastrutture, avrebbe potuto creare posti di lavoro e Israele avrebbe permesso a decine di migliaia di Azati di venire a lavorare, come gia’ succedeva negli anni 70 e 80,avrebbe permesso la riapertura dell’areoporto e la costruzione di un porto commerciale. Hamas invece ha deciso di investire i soldi in armamenti, costruzione di tunnel d’attacco e per mantenere i miliziani.
Percio la soluzione per le sabbie mobili di Gaza si dovra’ trovare in un secondo tempo, insieme: Palestinesi moderati (esistono, esistono, non preoccupatevi ipersionisti di destra che fate di tutto per affossare i tentativi, andando, di fatto, a braccetto con quelli come voi dell’altra sponda) Israeliani e comunita’ internazionale.
Shabbat shalom! (Anche se shalom non c’e’ e non ci sara’ per molto tempo).
Aggiornato 5.5.19 07.50