Le opinioni : i fascisti entrano nel Parlamento israeliano
Gideon Levy – Haaretz
Una coalizione che in Europa sarebbe considerata neonazista è appena riuscita ad entrare nelle knesset, il parlamento israeliano. Non c’è altro modo per descrivere l’alleanza tra i partiti di estrema destra HaTzionut HaDatit (Sionismo religioso), Otzma yehudit (Potere ebraico) e Noam. Xenofobia, omofobia e nazionalismo, uniti a fondamentalismo religioso e violenza: come definirla altrimenti? Nessun paese dell’Europa occidentale avrebbe avuto il coraggio di formare un governo con un partito simile. In Europa questo fascismo sarebbe inaccetabile. In Israele sta per entrare a far parte del prossimo governo.
Ma non è questa la notizia peggiore della notte elettorale del 23 marzo. Il vero problema è che la destra, come al solito ha trionfato. Tutti parlano del risultato del Likud, il partito di Benjamin Netanyahu, ma la vera vincitrice è la destra israeliana. Ancora una volta ha stracciato tutti: più di settanta deputati della prossima legislatura saranno orgogliosi rappresentanti della sua la dura e spietata. Una maggioranza più salda di qualunque possibile coalizione.
Il fatto che qualcuno anche a destra disprezzi Netanyahu non lorende meno di destra. Prima e dopo l’attuale ministro, queste persone rappresentano un Israele violento, arrogante e isolato che ignora il resto del mondo. Anche nel campo contrapposto ci sono persone di destra che si fingono centriste, ma anche escludendole dal conteggio la maggior parte del parlamento è schierato da quella parte. Tra la confusione e i calcoli sui blocchi che potevano essere contro o a favore di Netanyahu si è perso di vista il fatto che Israele si è dimostrato ancora una volta un paese di destra. L’ingressodi Sionismo religioso e degli altri partiti della lista in parlamento e l’identità dei suoi memebri stanno causando un polverone nel campodegli sconfitti, ma è un atteggiamento falso e ipocrita. E’ un bene che l’opposizione si stia svegliando, ma come al solito lo fa troppo tardi. Certo, pensare a persone come Itamat Ben-Gvir,leader di Potere ebraico, eOrit Strock, del partito sionista Casa ebraica,all’interno della Knesset è terrificante. Ma è facile attribuire solo a loro quello che molti altri, considerati molto meno sgradevoli, in realtà pensano,dicono e fanno.
Ben-Gvir dice cose che molti israeliani pensano, anche se non hanno votato per lui. Il governo e l’esercito stanno già realizzando molti degli obiettivi del partito più nazionalista della ventiquattresima legislatura. Perciò l’ingresso in parlamento di Sionismo religioso non è necessariamente una cattiva notizia. Perché renderaà evidenti nella loro forma più crudale intenzioni nascoste, e forse risveglierà finlemnte l’opposizione. E’ facile essere inorriditi da un razzista come Ben-Gvir, condannato per istigazione alla violenza, ma lui ha più biosgno di spaventare nessuno. Quello che fa davvero paura è che Israele già da un bel pò di tempo sta mettendo in pratica le sue idee politiche. Perciò è un ipocrita chi inorridisce per la sua elezione ma non ha battuto ciglio quando l’esercito israeliano sparava in testa ai manifestanti disarmati, come è successo il 19 marzo.
Nessuno rimane sconvolto quando ogni settimana i soldati fanno irruzione nelle case dei palestinesi e trascinano via le prsone dal loro letto; quando ogni giorno i coloni usurpano altre terre e aggrediscono i contadini con catene, quad, droni e armi e nessuno li incrimina; né quando Israele tiene due milioni e mezzo di persone nella prigione di Gaza in condizioni orribili.
Ora i sostenitori di tutte queste atrocià saranno in parlamento. E’ un bene che l’aula possa scoltare quel che hanno da dire, e che ilmondo possa sentire. Non è da queste lezioni che hanno ottenuto legittimità: gli è stata data tempo fa da una maggioranza di israeliani che li approva tacitamente. Sarà alquanto spiacevole sentir discutere in paralamento di “trasferimenti” (cioè della cacciata dalle loro case) dei palestinesi, ma è questo che lo stato fa già nella valle del Giordano, a Silwan e nel sud delle colline di Hebron.
E’ un bene che la lettera ebraica tet, la prma della parola “trasferimenti” e simbolo del partito Sionismo religioso, prenda posto nella knesset accanto alla foto del padre del sionismo Theodor Herzl. E’ proprio questo che lo stato da lui immaginato ha fatto fin dal 1948, a volte lontano da sguardi indiscreti.
Gideon Levy
è un giornalista israeliano. Scrive sul quotidiano Haaretz, dove è uscito questo articolo