Setirot – Assonanze
di Stefano Jesurum, giornalista
Pubblicato in Idee il 23/05/2019 – 18 אייר 5779
Nessun paragone tra Shoah e decreti governativi emanati di recente o in (teorica, sbandierata, elettorale) via di emanazione. L’abbiamo ripetuto milioni di volte: la Shoah è un unicum nella storia. Ancora: fascismo, nazismo, non si ripetono uguali, come d’altronde nessun processo storico. Esistono tuttavia assonanze, più o meno udibili, osservabili, constatabili. Inutile elencarle. La cronaca quotidiana ce le ripropone fino alla nausea. Il dramma è che esista chi non le coglie o non ci ragiona, e sono molti, troppi. Altrettanti molti, troppi, giocano con le parole, si perdono in sofismi. Qualcuno – decerebrato o realmente neofascista e neonazista oppure ancora talmente preso dalla propria battaglia alle democrazie liberali – accusa e svillaneggia al grido di Gott mit uns (Dio con noi) chi si allarma per la disumanità e gli attacchi ai diritti e alle persone. Ci mettono in bocca parallelismi, analogie mai espressi. Quanta malafede. O forse, semplicemente, nella loro ignoranza non conoscono la parola assonanze.
Stefano Jesurum
Leggendo questo breve articolo di Stefano Jesurum ho trovato molte assonanze con il libro di Siegmund Ginzberg “Sindrome 33” di cui trovate la recensione del 2 maggio di Wlodek Goldkorn qui nel sito nella sezione News. Il libro, che vi consiglio assolutamente di leggere, narra e analizza le vicende e le ragioni che portarono Hitler al potere nel 1933 nel paese allora più democratico d’Europa. Le assonanze sono sorprendenti ed inquetanti e vale la pena citarne qualcuna oggi , giorno delle elezioni europee. Una campagna elettorale permanente, un partito che non è di destra né di sinistra ma “del popolo”, un improbabile contratto di governo, la voce grossa che mette a tacere i giornali, l’odio che penetra nel discorso pubblico, le accuse ai tecnici infidi, il debito la gestione demagogica e irresponsabile delle finanze.
Hitler nel settembre 1930 alle elezioni raccoglie poco più del 18%, i socialisti della SPD sono il primo partito con il 24,3% e i comunisti del Kpd terzi con il 13,3%. Dopo nemmeno due anni , il 31 luglio 1932, diventa il primo partito con il 37,4%. Solo pochi anni prima non raggiungeva il 2%.
Tra le ragioni di questo successo c’è una sapiente campagna mediatica di odio, di antisemitismo, di esaltazione della “Germania per i tedeschi”. In particolare l’odio verso gli ebrei coniuga perfettamente l’odio verso verso l’immigrato (in Germania erano arrivati milioni di ebrei che fuggivano profughi poveri da paesi dell’Est, dalla Russia e dalla Polonia) e verso l’elite, fatta di ebrei colti e ricchi e quindi soggetti a invidia e denigrazione. Ginzberg fa notare che anche oggi coloro che più ce l’hanno con gli immigrati, i poveracci arrivati dal Medio Oriente, dall’Afghanistan, dall’Africa o dal Sudaamerica, sono quelli che più ce l’hanno con le elite, con chi viene accusato di non comprendere, anzi di prosperare sul malessere del “popolo”, dell’uomo qualunque, dei “dimenticati”.
Assonanze inquietanti : uno dei primissimi provvedimenti del Ministro degli Interni del governo di Hitler fu il Decreto Immigrazione, che chiudeva le porte sopratutto agli ebrei, espelleva quelli privi di permesso di soggiorno, metteva fine alla naturalizzazione degli ebrei orientali. Cosa vi ricorda?
Edmondo de’Donato 26 Maggio 2019