Israele, a Netanyahu l’incarico di formare il governo
di FRANCESCA CAFERRI Repubblica 25 Settembre 2019
La scelta del presidente Rivlin: nonostante sia arrivato secondo alle elezioni, il premier uscente può contare su una coalizione più ampia di quella del rivale Gantz.
GERUSALEMME – Il presidente israeliano Rueven Rivlin ha affidato l’incarico di formare il nuovo governo al premier uscente Benjamin Netanyahu. Rivlin ha deciso di incaricare Netanyahu, 69 anni, dopo colloqui con gli altri leader di partito ed una volta emersa l’impossibilità di formare un governo di unità nazionale. Il Likud di Netanyahu è risultato il secondo partito alle elezioni del 17 settembre, con 32 seggi contro i 33 del rivale Blu e Bianco. Ma ha vinto a livello di coalizione: il premier uscente conta su 55 seggi – la maggioranza è di 61 – mentre il partito dell’ex capo di Stato maggiore Benny Gantz, 60 anni, ne ha ricevuti 54.
Netanyahu avrà adesso 28 giorni di tempo per formare un nuovo governo, con una possibile estensione di due settimane: se non riuscirà nel suo tentativo, il presidente potrà affidare l’incarico ad un’altra persona. “Accetto l’incarico, occorre un governo di unità nazionale e la riconciliazione che in questo momento è essenziale”, ha detto Netanyahu. Ma è difficile pensare che Gantz accetterà di sedere in un governo con il rivale, dopo aver giocato l’intera campagna elettorale sul rifiuto di condividere la responsabilità di governo con un uomo, come Netanyahu, che nel giro delle prossime due settimane potrebbe essere formalmente messo sotto accusa per corruzione.
L’altra ipotesi è una replica del governo delle destre con cui il premier ha retto il Paese negli ultimi anni: ma in questo caso sarebbero fondamentali i voti di Avigdor Lieberman, ex ministro della Difesa e degli Esteri, che ha fatto naufragare i precedenti tentativi di Netanyahu per il rifiuto di cedere alle richieste dei partiti ultra-religiosi, in particolare sull’esenzione dalla leva obbligatoria per tutti i giovani della comunità. Lieberman ha raddoppiato i suoi seggi nella Knesset (da 4 a 8) facendo campagna contro i privilegi degli ultra-religiosi: e difficilmente tornerà indietro.
Se nessuno riuscisse a formare il governo Israele tornerebbe alle urne per la terza volta in un anno.